Chi siamo

Andrea Botto (Rapallo, 1973) è fotografo, artista visivo e docente. Attento alle contaminazioni con i diversi linguaggi dell’arte contemporanea, usa la fotografia come sezione del mondo, con lo scopo di esprimerne la complessità e metterne a nudo le stratificazioni. Il tempo, l’immaginario collettivo, così come le continue trasformazioni che segnano l’età presente, sono temi cardini del suo lavoro, che indaga l’instabile equilibrio che governa il paesaggio, attraverso l’estetica della distruzione. Ha esposto in importanti musei internazionali, tra cui la Bundeskusthalle di Bonn (2005), il Fotomuseum Winterthur (2005), lo Stiftung Kultur a Colonia (2006), il MAXXI di Roma (2007-2016), la Fundacion Canal Isabel II a Madrid (2007), il MoCA di Shanghai (2010), il Benaki Museum di Atene (2015). Realizza e cura numerosi progetti editoriali e corporate d’autore, specializzandosi nei settori decommissioning e grandi opere. Collabora con enti pubblici e altri gruppi di ricerca all’interno di progetti multidisciplinari per lo studio del paesaggio, con particolare attenzione alla geologia, l’ambiente e la memoria di eventi storici. Parallelamente all’attività fotografica, tiene abitualmente lezioni e workshop in diverse istituzioni e cura numerose iniziative culturali legate alla fotografia. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.
www.andreabotto.it

Laura Cantarella (Savigliano, Cuneo 1972) è fotografa, ricercatrice indipendente, docente. Alterna l’attività di autrice alla progettazione e al coordinamento di indagini territoriali,  con particolare attenzione ai territori fragili. Si laurea in Architettura con una tesi sul ruolo della fotografia nella comunicazione ipermediale dell’architettura e del territorio e consegue il Dottorato di ricerca in Humanidades con una tesi dal titolo “La Riviera mediterránea en el siglo XXI. De Territoire Liquide a paisaje de la crisis. Imaginarios y decodificaciones fotográficas” (Universitat Pompeu Fabra, direttore Rafael Argullol, Barcellona 2016)
. Collabora con università e istituti come docente di fotografia e cultura visiva contemporanea. È stata invitata a tenere workshop e seminari tra gli altri presso: MEF Museo Ettore Fico, PAV Parco D’Arte Vivente, PHOS Centro Polifunzionale per la fotografia e le arti visive a Torino. Ha lavorato come docente incaricato presso Politecnico di Torino, Accademia Abadir a Catania, ELISAVA Barcellona School of Design and Engineering e IAAC Institute for Advanced Architecture of Catalonia.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose istituzioni museali e culturali tra cui Chealsea Art Museum New York, Pratt Institute New York, MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona, CCCB Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, Fundaciò Espais d’Art Contemporani Girona, Museu d’Història de Catalunya, Disseny hub Barcelona, Biennale di Architettura di Rotterdam, Savignano Immagini, Rapallo Fotografia Contemporanea, IUAV Venezia, F4 / Un’idea di Fotografia – Fondazione Fabbri. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
 È tra vincitori del Premio Terna per l’arte contemporanea e finalista del Premio Francesco Fabbri, sezione Fotografia Contemporanea.
www.lauracantarella.it

Antonio La Grotta (Torino, 1971) insegna fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Torino.
Lavora come fotografo freelance, e svolge attività di ricerca. Tra i lavori più recenti: SS36. A cura di Roberta Pagani.  Un progetto di indagine sul territorio della Brianza Nord che si estende lungo l’arteria autostradale della SS36 e attraversa i comuni di Cinisello, Sesto San Giovanni, Monza, Lissone, Desio, Seregno, Carate, Giussano; Sospensioni. Decodificazioni dell’Alta Valle di Susa contemporanea. a cura di Antonio De Rossi e Cipra Italia; Paradise Discotheque un lavoro di documentazione delle discoteche abbandonate degli anni 80/90 nel nord Italia, che ha vinto il terzo posto nella sezione Architettura al Sony World Photography Awards 2015; Trincerone. La Città nuova. selezionato per il progetto S-confinamenti Outside the borders indetto da La Città Nuda ed il progetto Identità della Torino Metropolitana, un reportage fotografico sulla nuova area metropolitana torinese di 38 comuni a cura di Olga Gambari.
Ha pubblicato su diversi magazines in Italia e all’estero, tra i quali Internazionale, D casa La Repubblica, il Post, Spiegel Online, Form, Fotografia Magazine, Slate, Tsugi. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in Italia.
I suoi lavori fanno parte di collezioni private e pubbliche. Acquisizioni e premi: Acquisizione di La Città ideale. Fondazione per l’Arte Bartoli-Felter, Cagliari; acquisizione di La Città. Tempo I. Lento e grave. Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; vincitore, con relativa acquisizione, del Premio Passaporto a cura di UniCredit Private Banking, Gruppo UniCredit.
www.antoniolagrotta.eu

Alberto Momo (Torino, 1972) regista e critico cinematografico, si occupa prevalentemente dei caratteri spaziali (architettonici, territoriali) del cinema e dell’immagine. I suoi lavori sono stati presentati nei principali festival internazionali (Venezia, Locarno, Rotterdam, Montreal), alla Biennale di Architettura di Venezia e all’Accademia di San Luca e alla televisione nel programma di Rai3 Fuori Orario. Per la televisione ha curato programmi per Rai3 e Rai4. Ha vinto inoltre il premio come miglior cortometraggio italiano (Valdarno 2001), miglior documentario italiano (Torino 2006) e miglior libro di cinema italiano (Limina/Film Tv 2014).
Dopo il dottorato in Architettura con un lavoro sul paesaggio italiano e la televisione, ha insegnato alla facoltà di architettura del Politecnico di Torino nei corsi di Immagine e progetto e Storia e critica della comunicazione visiva. Ha curato la rassegna Torino alla tv per la mostra Torino 011 alle OGR e la grande istallazione Moviemap alle Corderie dell’Arsenale per la Biennale Architettura di Venezia del 2014. Ha scritto per numerose pubblicazioni, riviste e quotidiani tra i quali L’Enciclopedia Treccani, Il Manifesto, Blow up, Il Giornale dell’architettura. Ha pubblicato inoltre una monografia sul regista Atom Egoyan e la raccolta di conversazioni con registi, Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo. Nel 2015 ha fondato la casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente Zomia per promuovere la diffusione di importanti film internazionali.

Luca Prestia è nato a Torino nel 1971 e risiede attualmente a Cuneo. Storico di formazione (ha ottenuto il Dottorato di ricerca in Storia moderna presso l’Università degli Studi di Torino), svolge attività di consulenza editoriale, è fotogiornalista e collabora in questa veste con quotidiani e magazine italiani e stranieri (suoi lavori sono stati pubblicati su Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa, Emmaus Italia). Ha esposto in occasione di mostre fotografiche personali e collettive (Torino, Roma, Castiglioncello [LI], Vercelli, Marina di Pietrasanta [LU], Firenze, Melle [CN]), e alcuni suoi lavori sono stati pubblicati sui relativi cataloghi.
Da qualche tempo si occupa di fotografia di paesaggio d’alta quota (il suo progetto Disappeared sarà esposto a novembre-dicembre negli spazi di Palazzo Santa Croce a Cuneo con il patrocinio del Comune e catalogo critico a cura di Federico Faloppa), mentre il suo libro-progetto fotografico Confine di S[s]tato, incentrato sull’idea di cesura costituita dalla catena montuosa che separa l’Italia e la Francia nei pressi del Colle di Tenda, è stato selezionato nel 2015 come finalista dalla giuria dell’Athens Photo Festival.
A partire dal 2014 cura progetti culturali finanziati da fondazioni bancarie. In questa veste ha scritto e coordinato la parte relativa alla ricerca fotografico-archivistica prevista all’interno del progetto Lungo il film della memoria. Valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici dell’altopiano della Gardetta (finanziato dalla Compagnia di San Paolo di Torino nell’ambito del bando Le risorse culturali e paesaggistiche del territorio: una valorizzazione a rete), curando successivamente la realizzazione editoriale dell’omonima mostra e del relativo catalogo. Fa parte dello staff che ha ideato e scritto il progetto La valle [ri]trovata, un’indagine fotografica sulla Valle Grana, finanziato dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRC, e attualmente sta coordinando il lavoro dei 5 fotografi selezionati per la realizzazione di altrettanti reportage in Valle Grana. Nel mese di ottobre questi stessi lavori saranno esposti in mostra e saranno pubblicati in un catalogo (da lui curati).
http://cargocollective.com/lucaprestia